“Energia, movimento e colore sono tre elementi, tre concetti chiave, che la stessa Vaiani avverte come fondanti il proprio strumentario espressivo; eppure essendo senza dubbio quelli che più immediatamente emergono a un primo sguardo, non bastano a spiegare il lavoro di un’artista così poco incline, per volontà o necessità interiore, a indulgere a toni intimistici e descrittivi. ” Di Giuditta Moly Feo dalla rivista ”Il Grande Vetro”, rubrica ”Il Fantino Disperso”.
”La ricerca del segno complesso emerge paradossalmente per sottrazione. L’acquaforte o la puntasecca, sono la rappresentazione della potenza espressa nella esasperazione della linea che si evolve e prende forza e significato trasformandosi in graffio. Questo gesto nervoso ed impetuoso, amalgama, separa/unisce e dà consistenza al colore come una sorta di griglia mentale dell’artista sulla quale vivono campiture di colore schietto. […] Il Monotipo è l’ultima frontiera delle sue opere grafiche ed è diventato il veicolo più adatto all’espressività nervosa e potente di Melania: i piani/volumi colorati s’intersecano mirabilmente nella giungla dei segni, di-segni sempre significativi e strutturali nel caleidoscopio della realizzazione finale e che riescono a comunicare la poetica essenziale e profonda di questa artista.” Di Francesca Orlandi ”La compagna talentuosa” dal Catalogo ”Melania Vaiani: trent’anni di incisione”.