Stefano Ciaponi
Pittore e incisore
via Terrazzini,93 / Livorno
Quasi per un vortice gentile di enigmi e sentimenti che lentamente venga ad increspare la superficie del foglio o della tela, le figure di Stefano Ciaponi interrogano con l’intensità misteriosa degli sguardi e la sospensione arcana dei gesti lo spazio che le circonda.
È proprio questa interrogazione, del resto, sottile e insieme robusta, felpata e insieme impellente come la carezza di un vapore umbratile che si stende in ogni momento sui personaggi e sugli ambienti, a costruire uno dei lati fondanti della poetica dell’artista livornese, forse anche l’aspetto maggiore e più decisivo. Aspetto di fondo, dico, come qualità determinante di tutto il suo lavoro, che si riassume in quel senso di stupore, di contemplazione, direi quasi di riverenza e meraviglia nei confronti del mistero dell’esistere, di cui testimoniano gli innumerevoli piccoli racconti che si inanellano e si intrecciano alle sue immagini.
Ecco. È proprio il senso di una infinita domanda, di una interrogazione senza soste ad essere al centro del fascino inquieto di questi aforismi dipinti, di queste allusioni che si condensano e rapprendono in storie minimali come fiabe o tracce d’aneddoti inventate a fiato leggero: vicende di margine e lontananza, intuizioni d’affetti e nostalgie, lacerti di racconto, parabole, memorie…
Come l’ombra di proverbi sedimentati nelle memorie infantili, come resti dimenticati di vecchie filastrocche amplificate dal sogno e dalla fantasia, queste storie minime sono appunto l’alimento fulgido e assorto della creazione di Ciaponi, del suo fantasticare attorno a teatrini di semioscurità e di luce, a delicati paesaggi interiori divisi tra stanze oniriche e fughe in una campagna incantata, fervida di presenze sibilline, tra gesti vaghi e dimore fatate, porte e finestre aperte su un mondo altro, specchio dei nostri desideri, delle nostre malinconie, del nostro struggimento.
Estratto da G. Seveso, Stefano Ciaponi e i racconti minimi, in Stefano Ciaponi. Prove di volo, Grafica 80, Francavilla, 2006