I Presidenti

Ulvi Liegi | Gruppo Labronico

(Livorno 1858-1939)
Luigi Mosè Levi, ch’egli anagrammava in Ulvi Liegi, ha una prima formazione accademica a Firenze che abbandona attratto dall’ambiente macchiaiolo di Bellariva con i suggerimenti di Fattori e Signorini. Dal 1882 partecipa a importanti esposizioni in Italia e all’estero. Nel 1880 è a Parigi all’Exposition Universelle, apprezzato da Zandomeneghi, Degas, Sisley e Pissarro. Alterna la presenza a Firenze a frequenti soggiorni a Livorno.
Figura riservata tra i frequentatori del Caffè Bardi, aderisce poco dopo la fondazione al Gruppo Labronico di cui nel 1921 è eletto Presidente restandolo sino al 1928. Pur godendo di una crescente fama nazionale segnata dalle più importanti esposizioni, vive in condizioni economiche sempre più misere, morendo in assoluta povertà.

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Ulvi Liegi | Gruppo Labronico

(Livorno 1858-1939)
Luigi Mosè Levi, ch’egli anagrammava in Ulvi Liegi, ha una prima formazione accademica a Firenze che abbandona attratto dall’ambiente macchiaiolo di Bellariva con i suggerimenti di Fattori e Signorini. Dal 1882 partecipa a importanti esposizioni in Italia e all’estero. Nel 1880 è a Parigi all’Exposition Universelle, apprezzato da Zandomeneghi, Degas, Sisley e Pissarro. Alterna la presenza a Firenze a frequenti soggiorni a Livorno.
Figura riservata tra i frequentatori del Caffè Bardi, aderisce poco dopo la fondazione al Gruppo Labronico di cui nel 1921 è eletto Presidente restandolo sino al 1928. Pur godendo di una crescente fama nazionale segnata dalle più importanti esposizioni, vive in condizioni economiche sempre più misere, morendo in assoluta povertà.

Plinio Nomellini | Gruppo Labronico(Livorno 1866 – Firenze 1943)
Già accolto dai “grandi macchiaioli” come uno di loro, in stretta amicizia con le intelligenze più vive che si erano affermate sotto il magistero fattoriano, creatore di un’innovativa luminosità nella percezione viva del colore e della luce, passato con crescenti successi attraverso le esposizioni più prestigiose, Plinio Nomellini negli anni di costituzione del Gruppo Labronico è naturalmente una figura carismatica per i più giovani colleghi livornesi.
Le sue relazioni con gli ambienti artistici nazionali gli permettono di coinvolgere i più valenti tra loro in esposizioni di rilievo nazionale, spronandoli sempre a un crescente impegno e a più alte ambizioni.
È Ospite d’Onore alla I mostra del Gruppo al Palace Hotel di Livorno e da subito per acclamazione Socio onorario, dal 1922 partecipa con regolarità alle mostre del Gruppo: alla Galleria Pesaro di Milano nel ’24, a Roma all’interno della Fiumana nel ’27. Nel 1928 è eletto Presidente del Gruppo. Dopo la XVIII mostra, la seconda ordinata con molte difficoltà e delusioni nel 1932 alla Galleria di Lino Pesaro, si apre un periodo nel quale il sodalizio come tale sospende ogni attività, i suoi artisti partecipano come singoli alle esposizioni sindacali e corporative e Nomellini, che sarà Presidente del Gruppo sino al 1943, ne è sponsor attivo e prestigioso.

Gino Romiti | Gruppo Labronico

(Livorno 1881 – 1967)
Si forma alla scuola di Gugliemo Micheli, del quale è allievo fedele, avendovi compagni Manlio Martinelli, Llewelyn Lloyd, Amedeo Modigliani, Aristide Sommati. Esordisce alla Permanente di Milano nel 1898, è all’Esposizione d’Arte a Venezia nel 1908 e nel 1912, tornando poi alla Biennale nel 1952. Già considerato artista affermato nella “branca” del Caffè Bardi, concorre a decorarne la sala nel 1911 con la grande tela Nascita di Venere.
In quell’ambiente artistico, Romiti condivide con accentuazione mistico-evangelica un relativo interesse per le teorie simboliste, che esprime con declinazioni divisioniste, in particolare nei “fondi marini”, concepiti come fluide rappresentazioni oniriche.
È nel suo studio che il 15 luglio 1920 si costituisce il Gruppo Labronico, del quale è stato Presidente dal 1946 sino alla scomparsa.

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Renato Natali | Gruppo Labronico

(Livorno 1883 – 1979)
Il suo percorso formativo è da subito autonomo e personale, come del tutto originale è la sua figurazione, nella quale propone una visione notturnista e teatralizzante della Livorno popolare.
Sin dall’esordio nel 1905 alla VI Esposizione Internazionale di Venezia (dove tornerà a esporre nel 1907, 1910, 1922 e 1930), si conferma personalità artistica di spicco. Tra gli artisti del Caffè Bardi, Natali è al centro delle discussioni più impegnate come delle allegre scorribande notturne e partecipa a decorarne la sala con opere importanti.
Nel 1912 vince la medaglia d’oro alla I Mostra d’Arte ai Bagni Pancaldi, dove allaccia un rapporto di stima e amicizia con il commediografo Dario Niccodemi, che lo ospita a Parigi. Dal 1920 espone in tutte le mostre del Gruppo Labronico (di cui sarà Presidente dal 1977 al 1979), in un crescendo di consensi, con importanti acquisizioni museali e prestigiose esposizioni (Buenos Aires, Pittsburgh, Atene).
Si stabilisce un suo personale primato artistico e la sua opera è riconosciuta come quella di colui che, con assoluta singolarità espressiva, ha colto la vena popolare profonda della Livorno d’inizio secolo, trasmettendone un’interpretazione autentica.

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Alberto Zampieri | Gruppo Labronico(Livorno 1903 – Pisa 1992)
Già giovanissimo frequentatore del Caffè Bardi, condivide l’indirizzo divisionista che declina con luminosità pulviscolari d’ispirazione grubicyana. Collabora a vari periodici come disegnatore satirico, poi inizia un’approfondita assimilazione delle tecniche del restauro del dipinto antico, godendo di un esteso riconoscimento in committenze pubbliche e private. Non abbandona mai la produzione artistica che espone in numerose personali. Nel 1981 è eletto Presidente del Gruppo Labronico, realizzandone nel 1988 lo storico impegno alla traslazione delle spoglie di Mario Puccini nel Famedio di Livorno.

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